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Terre Alte – Steve McCurry, palazzo delle Albere, Trento

Mart and MUSE, in collaboration with Sudest57, organise a large exhibition at Trento’s historic venue, Palazzo delle Albere: a novel Steve McCurry project by one of the best known and loved contemporary photographers.


Devoted to mountain lands and peoples, the exhibition curated by Biba Giacchetti is a journey through the world’s high altitude places. Afghanistan, Tibet, Mongolia, Japan, Brazil, Burma and then the Philippines, Morocco and Yemen the photos tell of the symbiosis between peoples, animals and landscapes in accordance with the McCurry expressive trademark. 

Over a two floor itinerary, 130 photos describe his untiring desire to explore, discover ad narrate the world. Like all McCurry’s work, the photographs on show are a homage to lives spent poised between danger and resourcefulness, condemning the human and environmental abuses perpetrated around the world.


The exhibition is supplemented by the Icons Room in which Steve McCurry’s career is summed up in eleven of his best known photographs. These include the famous 1984 Afghan Girl portrait with her magnetic gaze.

You can find more information about tickets and entrances at the website of the venue.

Terre Alte – Steve McCurry, palazzo delle Albere, Trento

Mart e il MUSE, in collaborazione con Sudest57, organizzano una grande mostra nella storica sede di Palazzo delle Albere a Trento: un progetto inedito di Steve McCurry, tra i fotografi contemporanei più famosi e amati.


Dedicata alle terre e alle genti di montagna, la mostra curata di Biba Giacchetti è un viaggio tra le altitudini del mondo. L’Afghanistan, il Tibet, la Mongolia, il Giappone, il Brasile, la Birmania e poi le Filippine, il Marocco, lo Yemen narrano le simbiosi tra popoli, animali e paesaggi secondo l’inconfondibile cifra espressiva di McCurry.

In un percorso su due piani, 130 scatti descrivono il suo instancabile desiderio di esplorare, scoprire e raccontare il mondo. Come in tutta l’opera di McCurry, le fotografie in mostra omaggiano l’esistenza in oscillazione tra il pericolo e la risorsa, denunciando i soprusi umani e ambientali che affliggono il pianeta.


L’esposizione è arricchita dalla Icons Room, una stanza nella quale si ripercorre sinteticamente la carriera di Steve McCurry attraverso undici fra le più note opere fotografiche. Tra queste il celebre ritratto della “ragazza afgana” dallo sguardo magnetico, realizzata nel 1984.

Maggiori informazioni su biglietti e ingressi sul sito della museo.