Nulla è puro riunisce i dieci anni di ricerca di Lorenzo Vitturi (1980) in un precipitato dei tre grandi progetti di questo artista alchimista: Dalston Anatomy, Money Must Be Made e il suo recentissimo Caminantes, al Centre Photographique Rouen Normandie dal 5 settembre al 5 dicembre 2020.
Dall’uno all’altro, il tema comune è la circolazione: culture, corpi, forme e la loro feconda ibridazione. Abbracciando, secondo la sua espressione, una sorta di libertinaggio plastico, Lorenzo Vitturi lavora con un linguaggio di pigmenti, consistenze e forme scultoree, legate insieme in un fragile equilibrio.
Dalston Anatomy – East End, London
A Dalston, un quartiere multiculturale nell’East End di Londra, Vitturi è interessato al mercato locale. Lì crea ritratti, raccoglie la merce abbandonata alla fine del mercato, le parole di clienti e commercianti, e assembla questo materiale eterogeneo nello spazio del suo studio. L’esuberanza specifica del territorio incontra le fantasie personali dell’artista. Le sue nature morte diventano il luogo per comporre immagini di un mondo globalizzato, alle prese con gli effetti della gentrificazione e di altre mutazioni.
Balogun Market, Lagos, Nigeria
Poco dopo, ripete questo processo a Lagos, in Nigeria, nel mercato di Balogun, città nella città-mondo. Qui, ancora una volta, la sua fotografia è un insieme multilivello di esperienze dove si accordano strati di una realtà complessa e plurale. A Balogun, l’artista osserva sia i meccanismi di colonizzazione (l’influenza commerciale dei prodotti importati dalla Cina) sia di resistenza (l’economia generata dagli abitanti contribuisce allo sviluppo del mercato, la cui espansione vanifica il tentativo di gentrificazione del quartiere).
Incarnato dalla Financial Trust House, una torre di ventisette piani ora deserta, una nave fantasma in un mare di stagno colorato e frantumato, il fallimento immobiliare si riflette dall’artista in queste vedute monocromatiche di oggetti abbandonati e insabbiati. Come per i suoi progetti precedenti, dopo aver fotografato all’interno del mercato, a sua volta deve esportare il materiale nel suo studio londinese per dare forma alla sua immagine di Balogun.
Peru
Il suo ultimo progetto, Caminantes, continua la stessa messa in scena delle culture in movimento, questa volta ispirato alla storia familiare. Riprende infatti il viaggio del padre, originario di Venezia, che negli anni Sessanta parte per il Perù per aprire una fabbrica di vetro di Murano. Quest’altra storia di migrazioni sarà il punto di partenza per Lorenzo Vitturi di un percorso fatto di molteplici viaggi di andata e ritorno tra Venezia e il Perù, tra le loro culture, le loro forme, i loro materiali. Le reti da pesca della laguna veneta abbracciano i tessuti peruviani, il deserto di Paracas abbraccia i frammenti del ruvido vetro di Murano.
Nulla è puro ci dice: nel suo mondo, che vorremmo fosse nostro, niente è puro, tutto è poroso.
Raphaëlle Stopin, Director
Centre Photographique Rouen Normandie
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