Lorenzo Vitturi partecipa con i suoi lavori a VIAVAI, il progetto culturale allestito nelle vetrine, ora vuote, di Via della Spiga.
VIA Visiting Installation Art è un progetto culturale di rinascita e ripresa, ideato dall’imprenditore Lorenzo Lombardi e dalla fotografa Valentina Angeloni, e realizzato in collaborazione con i proprietari di alcuni negozi in Via della Spiga.
Il progetto nasce dall’idea di utilizzare le vetrine dei negozi rimasti liberi a causa della pandemia come spazi espositivi per opere e installazioni artistiche, trasformando così il vuoto in un’occasione di creatività e lanciando un messaggio di vitalità artistica.
Viavài è stata prodotta dai proprietari dei negozi che la ospitano, nel tratto finale di Via della Spiga, tra Via Borgospesso e Via Manzoni, accomunati dal desiderio di dare una nuova impronta culturale al quartiere in attesa che riprenda quel viavài di passanti, italiani e internazionali, che solitamente anima la Via e i dintorni.
Pensata come una mostra diffusa, Viavài ha un format espositivo fluido sia perché è presente in diversi negozi nella Via, sia perché in continua evoluzione. I negozi, infatti, potranno entrare o uscire dal progetto a seconda delle disponibilità degli spazi, ed anche integrare o sostituire gli interventi artistici nel tempo, in coordinamento con le proposte curatoriali di VIA. Viavài presenta una conversazione a quattro tra Nathalie Du Pasquier, Gianluca Malgeri con Arina Endo, Lorenzo Vitturi e Regine Schumann, che porta a confronto opere molto diverse per stile e materiali, ma accomunate dalla loro intrinseca capacità di dialogare con gli spazi che le ospitano, oltre che naturalmente dalla visione frontale che la vetrina impone.
L’artista veneziano Lorenzo Vitturi presenta una rosa di quattro sculture tessili, facenti parte della sua ultima monografica Jugalbandi, presentata in autunno presso la galleria romana T293, e frutto di due anni di lavoro con gli artigiani della Jaipur Rugs Foundation in Rajasthan.
Le sculture rappresentano dei collage di frammenti astratti delle diverse fonti d’ispirazione trovate in loco dall’artista: colori e paesaggi, ma soprattutto forme di oggetti scoperti nelle case dei tessitori. In questo grande arazzo, visivamente composto dall’artista ma realizzato dall’artigiano, per la prima volta Vitturi affida a terzi la realizzazione manuale, per poi però recuperarne una parte mediante gli inserti di vetro di Murano da lui stesso cuciti sugli arazzi. Sorta di stratificazione di storie personali, le sculture diventano quindi per l’artista anche il mezzo per connettersi al suo passato veneziano, tornato d’attualità dopo molti anni londinesi, dal quale Vitturi trae gli elementi in vetro fuso di Murano e le tradizionali perle di Cotisso. In mostra le opere Terra-Cotta, Patio, Door Mat, The Weaver.